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venerdì 31 ottobre 2008

Ragazza inglese: Il giorno di punizione

Sarah in generale non è una cattiva ragazza , ma parecchie cose vanno corrette. Nei lavori domestici è molto pigra, è sempre in ritardo, e molto disordinata. Visto che lei non abita con me, e non posso controllarla sempre, anche se faccio del mio meglio, abbiamo stabilito un giorno dove paga tutti gli errori della settimana rimasti impuniti. La punisco immediatamente quando la colgo sul fatto, tipo quella volta che l' ho sorpresa fumarsi uno spinello. Oppure quando ci mettiamo d' accordo per un' orario e lei arriva in ritardo. E per tutte le cose dove serve una punizione immediatamente. Nel giorno di punizione invece Sarah ha il compito di mostrarmi la gestione della casa, essendo il disordine un suo difetto, e di raccontarmi della sua situazione scolastica. Il suo giorno di punizione è il venerdì. Ho anche stabilito un' orario: le quattro del pomeriggio . Alle quattro in punto mi presento da lei.
- Ciao Sarah-.
- Ciao, prego entra-
Sarah mi riceve con indosso un paio di pantaloni in jeans, una felpa del Liverpool e scarpe da ginnastica. Sarah ha praticato per molti anni la pallavolo. Le sue gambe sono slanciate e toniche, il suo fondo schiena generoso e sodo, unico neo ha il seno un po' piccolo. I suoi capelli biondi sono raccolti in una coda. Andiamo in soggiorno. Nel giorno di punizione Sarah ha il compito di preparare gli strumenti che potrei usare su di lei . Sopra un tavolino vedo un battipanni, una ciabatta, una racchetta da ping-pong, una spazzola per capelli, un cucchiaio di legno, un paddle e una bacchetta in rattan , che Sarah ha acquistato su internet. Manca la cintura perché io preferisco sfilarmela dai pantaloni quando la devo usare. Di fronte al tavolino c' è un divano, e nel lato opposto è stata posizionata una sedia. Sarah si siede sul divano e io mi metto sulla sedia di fronte a lei.
- Che puzza di fumo in questa stanza! Sono fin troppo tollerante che ti permetto di fumare, ma se fumi in casa devi aprire la finestra, e poi quante sigarette fumi?-
- Dieci come ti ho promesso-
- Non ti credo , dimmi la verità-
- In genere dieci ma ci sono giorni che ne fumo di più, ma al massimo quindici-
- Non mi piace devi imparare a essere più costante. E poi perché non vai a fumare in giardino?- - Perché fuori fa freddo e anche se aprivo la finestra sentivo freddo!-
- Bene questa cosa la risolviamo subito, dopo parliamo del resto.- Prendo la bacchetta dal tavolino.
- Stendi le mani-
Le dò due bacchettate sui dorsi e poi faccio la stessa cosa sui palmi.
- Mettiti in ginocchio sul divano e abbassati i pantaloni fino alle ginocchia-
La colpisco sei volte con la bacchetta sopra le mutandine.
- La prossima volta che entro in casa tua non voglio sentire odore di fumo intesi?-
- Si signore, scusa-
-Bene, adesso copriti e siediti. Parliamo della scuola. Studi ?-
-Sì-
- Ti ricordo che hai promesso che il mese prossimo darai l' esame-
- Lo farò-
- Perfetto. Ma attenta se il tuo voto sarà inferiore alla media ti sculaccerò e se non passi l' esame ti punirò più severamente. Se invece il tuo voto sarà superiore alla tua media meriti un premio-
- Wow! Tipo?-
- Bo non so . Hai diritto di sceglierlo tu. Ma però il voto deve essere superiore alla tua media che è di ventotto giusto?-
- Sì ,da quando conosco te-
- Adesso facciamo il giro delle stanze-
Sarah e io ci alziamo e porto con me la bacchetta. Entriamo in cucina.
- Bene vedo che hai lavato i piatti. Due giorni fa il lavello era pieno di piatti sporchi. Brava. Però il pavimento è sporco-
Continuo il mio giro di ispezione. Il bagno è perfetto entriamo in camera da letto.
- Complimenti sono fiero di te, qui in genere regna il disordine invece vedo che hai fatto il letto e sistemato i libri ordinatamente sugli scaffali. -
Passo un dito sulla scrivania, è pulita-
- Bravissima! Oggi la tua punizione non sarà severa, ti darò soltanto qualche sculacciata perché il pavimento della cucina è sporco-
Sto per uscire dalla stanza ma di sfuggita noto il sorrisetto furbo di Sarah e il suo sguardo colpevole.
- Aspetta , apri l' armadio e i cassetti-
Sarah si mette di fronte all' armadio impedendomi di aprirlo
- Nooo! Non aprilo-
Le dò una bacchettata sulla gamba e la obbligo a spostarsi. Dentro ci sono i vestiti ammucchiati uno sopra l' altro
- Peccato non ci sei cascato-
La guardo stizzito
- Adesso te la faccio perdere io la voglia di giocare, signorina-
Andiamo in soggiorno. Mi siedo sulla sedia.
- Ora inizia la tua punizione , sdraiati sulle mie ginocchia-
Sarah si sdraia, i palmi delle sue mani toccano il pavimento e le gambe sono distese
- Sei pronta?-
- Si
- Mi piace sculacciarla a lungo, senza fermarmi ma cambiando ogni tanto il ritmo. Poi abbasso i suoi pantaloni e la colpisco sulle mutandine. Sarah incomincia a lamentarsi. Calo le sue bianche mutande di cotone. Continuò a colpirla fino a quando la mano non mi fa veramente male. Poi prendo la ciabatta dal tavolino e colpisco le sue natiche già rosse. Sarah si lamenta per il dolore , ma rispetta la posizione.
- Alzati-
Mi alzo anche io e mentre sistemo dei cuscini al centro del divano lei ne approfitta per massaggiarsi il culo dolorante
-Levati i pantaloni-
Sarah toglie le scarpe e i pantaloni, li piega e li appoggia delicatamente a terra. Poi rimane con le mutandine abbassate, e un paio di calzini bianchi in cotone,in attesa di un nuovo ordine.
- Togli anche le mutande e sdraiati sul divano-
Lei si sdraia, tenendo i cuscini sotto la pancia. Mi sfilo la cintura dai pantaloni, alzo la sua maglietta e la felpa in modo da scoprirle per bene il culo e la colpisco. Dopo un paio di colpi si lamenta e si copre con la mano.
- Togli la mano-
Sarah non mi ascolta , allora con la sinistra, blocco la sua mano dietro la sua schiena e con la destra continuo a cinghiarla. Continua a lamentarsi, poi dopo un bel po' di colpi, ad agitare le gambe e scalciare.
- Stai ferma -
- Scusa ma non ci riesco mi fa troppo male-
-Va bene alzati-

Le permetto di massaggiarsi le natiche.
-Inginocchiati sul divano e tieni la maglietta ben sollevata-

Riprendo a cinghiarla in questa posizione. Dopo una decina di colpi la faccio alzare.
- Mettiti in quell' angolo con la faccia rivolta verso il muro- - Non ti massaggiare! Sistemati la maglietta in modo che le tue chiappe siano ben scoperte e poi tieni le mani lungo i fianchi. Non ti muovere-
La guardo seduto sul divano, è la prima volta che metto Sarah in castigo. Lei dopo qualche secondo si gira
- Ma perché rimani seduto lì ?-
- Non voglio colpirti. Ti ho messo in castigo. Voltati , stai zitta e ferma.
- Io devo rimane qui a mostrare il culo a te ? Lo trovo stupido-
Sarah mette il broncio e copre il sedere con la maglia. Io prendo il paddle dal tavolino e mi alzo. - Non ti permetto di giudicare i miei metodi-
La prendo per un braccio e la trascino in cucina.
- Piegati sul tavolo-
Lei mi guarda con stizza però ubbidisce. Mi avvicino al suo orecchio.
- Ora ti darò dieci colpi, voglio che li conti. Se durante un colpo ti muovi devi ricontarlo. Ti è tutto chiaro?-
- Sì-
- Ok. Allora iniziamo-

Spank
-Uno-
Spank
- Due-
Spank

- Ahia! Tre-
- Non voglio sentire lamenti-
Al decimo colpo la faccio alzare.
- Ora fila in soggiorno ! Torna nell' angolo e se ti muovi anche solo di un centimetro ti dò altri dieci colpi. Continueremo così finché non impari a ubbidire-
Resto in cucina a osservare. Sarah si mette nell' angolo esattamente come le avevo ordinato. Dopo un paio di minuti la chiamo
- Sarah adesso puoi rivestirti. Poi va in cucina a pulire il pavimento e in camera tua a piegare i vestiti. Io controllo che tu faccia un buon lavoro, e se fai la bambina cattiva userò questa.-
Raccolgo la bacchetta dal tavolino e la picchietto sulla mia mano. Sarah esegue i lavori senza discutere e la bacchetta non è necessaria

La spankee del mese: Rosaleen Young



























mercoledì 29 ottobre 2008

Ragazza inglese

Sarah è una ragazza inglese a cui ho affittato un appartamento. E' venuta qui in Italia per studiare. Il suo appartamento si trova sopra il mio, non è grande ma non tanto lontano dall' università. Poi , in cambio di qualche piccolo lavoro domestico a casa mia, Sarah paga pochissimo di affitto. Lei è giovane e molto bella. Ha i capelli biondi e gli occhi azzurri . Sarah è simpatica e gentile. Un giorno il suo computer era fuori uso è lei era disperata perché le serviva una connessione a internet per studiare . Mi chiese dove poteva trovare un internet point . Io le dissi di non preoccuparsi e le prestai il mio notebook . Quando me lo restituì aveva uno strano sorriso malizioso. Sembrava imbarazzata ma anche eccitata. Scherzando le dissi:
- Non avrai mica rovistato nei miei file ? Guarda che ti sculaccio!
-Ti piace sculacciare?-
Non mi aspettavo quella domanda, pensai che si era offesa e le dissi che stavo scherzando.
- Tranquillo non mi sono offesa . Sai quando mi hai prestato il computer , dovendo usare internet ho digitato "s" e google mi ha suggerito spanking. Dunque tu avevi digitato quella parola è l' ho trovato strano. Mi vergogno dirlo ma sai io lo faccio da sola-
-Fai cosa?-
Lei arrossì
- Mi sculaccio. Tutto è iniziato quando ero una bambina. I miei genitori sono contrari alle punizioni corporali. Invece una mia amica ne prendeva molte. Mi raccontava le sue punizioni e mi faceva vedere i segni. Conoscevo i suoi genitori e ti assicuro che non erano cattivi. La mia amica invece aveva un caratterino ! Un giorno ero a casa sua a giocare . Sua sorella più grande per scherzare ci faceva i dispetti . Sai come sono i bambini dal gioco si finisce a litigare. Lei colpì sua sorella con uno schiaffo e sua mamma vide la scena. La rimproverò poi se la caricò sulle ginocchia e cominciò a sculacciarla. Le abbassò anche le mutandine e vidi che il suo culetto era tutto rosso. La mia amica mi spiegò che sua mamma e suo papà lo facevano spesso. Provai anche io il desiderio di prenderle . Lo troverai stupido ma spesso mi comportavo male sperando che i miei mi punissero, ma mio papà mi concedeva tutto e mia mamma mi dava soltanto castighi del tipo niente televisione. Non ridere ma le uniche sculacciate che ricevevo erano dalle mie amiche perché da bambina giocavamo alla mamma. Le davo e le prendevo, poi da adolescente quando ne sentivo il bisogno mi sculacciavo da sola e lo faccio ancora adesso. A volte sento davvero che mi sono mancate. -
Io ascoltai tutto in silenzio poi dissi :
- Guardami negli occhi e dimmi se hai curiosato tra i miei file-
lei mi guardò sorpresa poi rise: -
Si ho aperto la cartella "spanking" e ho visto le tue immagini. Mi piacciono-
- Sei stata una bambina cattiva! Sono stato gentile a prestarti il computer e non avresti dovuto comportarti così. Quello che hai fatto è da maleducati-
- Hai ragione, scusa. Però se tanto ti dava fastidio perché non hai messo una password?-
- Vedi il problema non è tanto il fastidio ,se hai guardato tra le mie cose senza chiedere, ma che mi hai deluso .Ti credevo più educata-- Sdraiati sulle mie ginocchia-
Presi una sedia e la misi nel centro della stanza .
Lei mi guardò pensierosa, poi si sdraiò sulle mie ginocchia senza dire una parola.
- Sei pronta?-
-Si-
Incominciaì a sculacciarla sopra i suoi pantaloncini. Poi calai i suoi pantaloni e incominciai a sculacciarla forte sulle mutandine. Infine abbassai anche quelle. Lei all' inizio gradiva, ma dopo cinque o sei minuti di sculaccioni senza sosta mi supplicò di smettere. Io continuai a sculacciarla. Lei si difendeva il culo con la mano, ma io la bloccai. La mano mi faceva male.
Raccolsi da terra la sua infradito e la percossi con quella
- Dai ti prego basta. Scusa. Ahi fai male! -
- Smetterò soltanto quando il tuo culetto sarà bello rosso-
Le diedi ancora un paio di colpi ma poi lei cominciò a sgambettare e a tentare di alzarsi
- Se non stai ferma la punizione sarà più lunga-
Lei non mi ascoltò.
- Alzati-
Sarah non se lo fece dire due volte e incominciò a massaggiarsi il culo.


- Guarda che non ho finito. Appoggia le mani sul tavolo
- Lei ubbidisce. Le dò dei sonorisculaccioni con la mano.
- Non staccare le mani dal tavolo. Se lo fai al posto della mano userò la ciabatta-
Sarah sentivadavvero male ma rimase in posizione.
- Capisci il perché della punizione?-
-Sì. Non dovevo curiosare sul tuo computer. Ho tradito la tua fiducia. Mi dispiace, non lo farò più. Perdonami-
- Va bene ti perdono. La punizione è finita puoi rivestirti-
Lei si riveste.
- Grazie per avermi punito. Il culo mi fa male e non posso sedermi , ma mi sento meglio. Capisci cosa intendo dire?-
-Certo prima ti sentivi in colpa per avere sbagliato , ma dopo il castigo sei in pace con te stessa-
- Esatto ero sicura che avresti capito. Ti prego vuoi essere il mio educatore?-
- Certamente potrai sempre contare su di me-