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martedì 2 dicembre 2008

LA MULTA

Torno a casa dal lavoro, Barbara è seduta sul divano, si alza, mi abbraccia e ci baciamo.

-Marco devo dirti una cosa-

La guardo sembra una bambina che ha fatto una marachella.

-Vedi stamattina sono andata a fare la spesa, ma non ho trovato da parcheggiare , perciò sono andata in quello vicino. Quello con il disco orario. Però vedi io..... Mi sono dimenticata di esporlo. Quando sono tornata alla macchina ho trovato questo-

Prendo in mano il foglio: è una multa

-Ti fa onore che sia stata tu a dirmelo, se fossi venuto a conoscenza di questo fatto da solo sarebbe stato peggio per te. Però è già la terza multa che prendi. Una volta perché passi con il rosso, l' altra perché parcheggi in divieto di sosta e ora questa. La tua punizione sarà severa, vai in camera tua e aspettami lì-

Barbara sale le scale , io entro in cucina, apro il frigorifero, prendo una birra e mi verso da bere .

Mi piace farla aspettare. Mentre bevo immagino quello che farò.

Mi alzò, lavo il bicchiere e mi dirigo all' armadietto degli attrezzi. Prendo il battipanni e salgo le scale.

Entro in camera. Barbara è sdraiata sul letto. Indossa un paio di short in jeans e una maglietta che le scopre l' ombelico .

Le sue gambe sono stupende, mi fermo ad osservare la sua cavigliera.

Barbara è bellissima . I suoi lineamenti sono tipicamente mediterranei e ha un fondoschiena stupendo e generoso.

-Alzati-

Lei fa per infilarsi le ciabatte, ma la tiro su con forza. Le passo un braccio intorno al collo, a modo di morsa , come faceva mia mamma quando ero piccolo, e la sculaccio.

-Conosci le regole, lo sai che devi restare a piedi nudi. Metti la faccia contro il muro-

Mi abbasso per raccogliere una ciabatta.

-Volevi le ciabatte? Le avrai-

Mi metto di fianco a lei.

-Conta i colpi-

La colpisco decisamente forte.

-Uno- risponde Barbara

Abbasso i suoi pantaloncini fino ai piedi e l' aiuto a liberarsene

Seguono altri colpi e l' unica protezione è il perizoma. Al decimo colpo lascio cadere la ciabatta.

La schiaffeggio sulle natiche. Prima la destra, poi la sinistra e infine un colpo nel mezzo. Ripeto questo schema un paio di volte, ma poi la colpisco a casaccio

Mi siedo sul letto.

-Sdraiati sulle mie ginocchia-

Le calo le mutandine e la sculaccio usando soltanto la mano. Mi piace farlo a lungo, fino a quando fa male anche a me.

La colpisco innumerevoli volte. Barbara soffoca i lamenti. Adoro questa scena. In questi momenti mi sembra quasi di essere nato solo per questo.

-Alzati-

Le sue natiche sono rosse e coperte dalle mie ditate.

-Spogliati-

Nel volto di Barbara, anche dopo tanti anni, compare un' ombra di imbarazzo quando deve farlo per un mio ordine.

Adesso è li completamente nuda davanti a me.

Starei per ore a guardarla da quanto è bella. Vorrei abbracciarla , baciarla e poi....

Ma così ci confonderebbe entrambi. Non sarebbe più una punizione.

Sistemo i cuscini nel centro del letto, in modo che quando lei si sdraia il suo sedere sia sollevato.

Le ordino di sdraiarsi e la colpisco con il battipanni di vimini.

Colpisco con violenza e Barbara si lamenta per il dolore.

Poi prendo il battipanni dalla parte della battuta e con il manico sferzo i glutei e le gambe.

Infine appoggio per terra il battipanni e mi sfilo la cintura dai pantaloni.

Le cinghiate sono devastanti. Barbara mi supplica di smettere, ma io non riesco a fermarmi.

Continuo a colpirla e sono innamorato di quel suono.

Lei scoppia a piangere e grida:

-Ti supplico fermati. Ti prometto che la prossima volta starò più attenta. Scusami. Ti prego basta-

Io mi blocco. La guardo come se la vedessi soltanto adesso. Le sue natiche sono rosso rubino

Difficile descrivere cosa provo. Mi piace guardare questi segni , ma mi fa male. Certo è un dolore diverso dal suo ....

Eppure so di avere fatto la cosa giusta. So che in fondo era quello che Barbara mi chiedeva.

Adesso se fosse soltanto un gioco erotico non esiterei a prendere la pomata per alleviare il dolore. Spesso sculaccio Barbara prima o durante far l' amore, a volte è lei stessa a chiedermelo. Mi eccita tantissimo massaggiarle le natiche rosse e calde. Ma farlo alla fine di una punizione lo trovo un ridicolo controsenso.
Però Barbara è libera di spalmarsela da sola quando io non guardo.
Mi infilo la cintura e le ordino di rivestirsi.
Apro un cassetto , tiro fuori dei fogli e gli appoggio sulla scrivania. Prendo una penna dal barattolo
-Siediti e scrivi 100 volte "Devo prestare più attenzione al codice stradale ". Io adesso scendo, quando hai finito vieni da me e fammi vedere. Mi raccomando scrivi bene e in colonna se no prenderai 100 sculacciate a culo nudo e dovrai contarle.-
Dopo un bel po' Barbara torna e io controllo
-Va bene. Brava-
-Grazie per avermi punita-
Mi ringrazia di sua spontanea volontà. Io non lo pretendo. Ma adoro quando lo fa.
-Siediti accanto a me-
La baciò e poi....





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