Pubblicita e affiliazione per micro-sponsorizzazione

domenica 19 giugno 2011

Ichigo: La fuga



Ichigo è legata e gli elfi la stanno picchiando. Poi la incatenano è la conducono al Monte Teschio. Lì l' abbandonano nel buio di una caverna. Ichigo è coperta di lividi e terrorizzata.
Un orrendo mostro alato le si avvicina e la divora.
Ichigo si sveglia di soprassalto, tutta sudata, per lo spavento di quell' incubo.
Si guarda attorno e capisce che è stato solo un brutto sogno. Ora si trova nel dormitorio femminile del Campo Zelda. Tutte le soldatesse elfiche stanno dormendo.
-Non voglio fare la fine di quell' incubo orrendo- pensa Ichigo .
-Non mi fido di queste creature. Re Jerle sostiene che gli elfi mi avrebbero protetta invece Zenna mi ha picchiata. Sono creature malvagie. Sicuramente vogliono divertirsi nel torturarmi e poi mi lasceranno nelle grinfie di quel mostro-.
Poi però ripensa alle parole del re. Il popolo degli elfi è in pericolo e anche gli umani. I demoni distruggeranno tutto e il Male trionferà.
-Basta!- urla Ichigo dentro di sé .
-Io sono soltanto una ragazzina. Cosa pretendono da me? Gli Elfi sono creature magiche no? Allora che si arrangino! Non spetta certo a me salvarli. E poi, se veramente i demoni apriranno il portale, e invaderanno la Terra, ci penseranno gli eserciti a fermarli.
Loro hanno le bombe e i missili io invece sono soltanto una studentessa. Me ne andrò via da qui. Troverò un elfo e lo costringerò ad accompagnarmi al portale e aprirlo. Così tornerò a casa mia , dalla mia famiglia, da Takuya, dalle mie amiche e dalla mia amata cagnolina.-
Ichigo si guarda attorno con circospezione. Tutte le elfe dormono nei loro giacigli. Si alza e si muove furtivamente, per non fare rumore. poi raggiunge piano piano l' ingresso della tenda e sgattaiola via.
Si nasconde nell' ombra, dietro a dei grossi barili, e rimane in attesa. Una guardia fa il giro del campo. Ha il cuore in gola quando le passa vicino ma lei è ben nascosta e la guardia passa oltre.
Allora lei lascia il nascondiglio e di corsa raggiunge un piccolo laghetto che aveva notato durante l' allenamento con Zenna. Senza difficoltà passa sotto al filo spinato che recinta il campo.
L' acqua del lago non è profonda e la riva opposta non è molto lontana. Ichigo pensa di attraversarla a nuoto.
Si toglie gli stivaletti e ne getta uno dall' altro lato del lago. Quando questo cade fa un rumore sordo. Si guarda le spalle con il timore di aver attirato l' attenzione delle guardie. Ma tutto è calmo, l' unico rumore che sente è lo zirlio dei grilli. Allora getta anche l' altro stivale.
Poi valuta attentamente i suoi vestiti. La stoffa degli elfi è magica. I loro abiti sono leggeri al tatto ma offrono protezione anche contro le lame delle spade. Conclude che l' abito non le sarà di impiccio nella nuotata e si immerge nel lago.
Arrivata a riva , Ichigo recupera gli stivaletti , e si mette in marcia. Non sa però dove andare .
Cammina a lungo senza meta , nella notte stellata, poi si sente stanca e sdraiandosi sull' erba soffice si addormenta.
Quando Ichigo si risveglia è mattina inoltrata. Il sole è caldo e ha molta fame. Vorebbe tanto incontrare una bancherella di yakisoba* invece trova solamente dei frutti di bosco.
Ogni tanto si ferma ad ammirare la natura. Nella foresta ci sono torrenti di acqua fresca e grandi distese d' erba. Ichigo si ferma ora ad ammirare un branco di cervi .
Il nosto mondo è simile al tuo ma è rimasto inviolato.
Così le aveva detto il re di Jarka. Ichigo vede anche animali dei boschi, ormai quasi del tutto estinti , e che lei conosceva solo attraverso i libri.
-Peccato che l' uomo abbia distrutto e inquinato il pianeta dove vive- pensa Ichigo.
Non ha una meta e spesso si ritrova al punto di partenza. Poi sceglie un sentiero a caso.
-Forse ho fatto male a lasciare Campo Zelda. Ma adesso è troppo tardi per tornare indietro. Non conosco la strada per tornarci e poi sicuramente gli elfi mi staranno cercando e mi puniranno per essere scappata. Dovevo fidarmi di loro? Vorrei tanto che Takuya fosse qui. Forse lui saprebbe cosa consigliarmi- pensa Ichigo.
-No, ormai devo farmi forza. Prima o poi troverò un elfo e con la forza lo costringerò ad aprire il portale. Ma come faccio? Con me non ho nemmeno un' arma-.
Mentre pensa queste cose scorge in lontananza due imponenti statue. Una raffigura un elfo in ginocchio intento a scagliare una freccia e l' altra un elfo in piedi che brandisce una spada. Oltre le statue c' è un campo di papaveri rossi.
I papaveri sono il fiore preferito di Ichigo e rimane a lungo ad ammirarli. Si ritrova a pensare che le piacerebbe molto che il suo senpai ora fosse lì con lei.
Ichigo si lascia prendere dalla malinconia e dalla disperazione. Ha tanta voglia di piangere ed è esausta. Si sdraia sul campo e si addormenta.
A risvegliarla è un dolore lancinante alla gamba. Una strana creatura l' ha punta, alla coscia, con una piccola e rudimentale lancia. Dalla gamba esce un rivolo di sangue.
-AAAhhh - urla Ichigo per il dolore.
La creatura si spaventa e fa un balzo indietro. Insieme a lui ci sono altre creature simili. Quello che sembra essere il capo fa segno di avanzare.
Sono creature alte poco più di un metro e hanno volti umani. Vestono anche loro di verde e hanno buffi cappelli.
Poi una freccia scocca e si ferma vicino ai piedi della creatura che ha ferito Ichigo e si sente la voce di Zenna.
-Fermatevi Gnomi! Noi Elfi veniamo in pace ma consegnateci la ragazza-.
Zenna non è da sola ma con lei c' è un gruppetto di soldatesse . Il capo dei Gnomi, valutata la situazione, decide di battere in ritirata.
-Fammi vedere - dice Zenna guardando la coscia ferita di Ichigo.
-Tranquilla è solamente un graffio- dice
Le versa sulla ferita un liquido magico e come per miracolo la ferita si chiude.
-Sai è tutto il giorno che ti cerchiamo. Con tutto il tuo girare in tondo ci hai fatto impazzire. Sei stata molto stupida a scappare. La foresta è piena di creature che pur di difendere il loro territorio sarebberò disposte a tutto. Come quei gnomi per esempio. Vedi oltre le statue è terra loro e per questo ti hanno aggredita. Non sono malvagi ma sono creature primitive.
E poi mi hai messo molto in difficoltà. Il mio compito era di prendermi cura di te e siccome sei scappata io sarò severamente punita. A infliggermi la punizione sarà nientemeno che il commandante supremo Ocram. Sai come lo chiamiamo noi elfi? Ocram lo Spietato. Perchè è severissimo nel punire. Sicuramente mi toglierà l' incarico e per un elfo è un disonore senza fine.
Sono molto arrabbiata con te. Per non parlare poi che non soltanto hai messo a rischio la tua vita ma anche quella del popolo elfo e del tuo popolo. Ma non capisci che se non sconfiggerai il Doghemoor per le nostre due razze sarà la fine? Solo tu puoi sconfiggerlo. Secondo la leggenda soltanto un essere umano dal cuore puro può farlo e io incomincio a dubitare che tu ce l' abbia.
Ora ho proprio voglia di darti una bella lezione-.
Ichigo ascolta i rimproveri di Zenna in silenzio. Non sa cosa rispondere e incomincia a sentirsi in colpa per quello che ha fatto.
Zenna l' afferra per un braccio e la obbliga ad alzarsi in piedi. La trascina fino a un albero e passandole una corda lungo i fianchi la lega stretta al tronco di una quercia. Poi con il coltello taglia un pezzettino di legno e lo infila tra i denti di Ichigo per non farla urlare.
Le solleva il vestito , rimboccandolo in modo da lasciarle le natiche scoperte, si sfila la cintura di cuoio e la colpisce con forza.
Il dolore è fortissimo è i rumori delle cinghiate rimbombano nella foresta. Le lacrime scendono dagli occhi di Ichigo.
Poi Zenna mette via la cinghia e slega la povera ragazza dolorante. Dalla sua sacca tira fuori una catena e le stringe i polsi. Così ammannettata, costringe Ichigo a seguirla fino al Campo Zelda, che non è molto lontano da lì.
Una volta arrivati ordina alle guardie di sbatterla in prigione.

Continua
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
yakisoba= pasta saltata condita in vari modi.

Nessun commento: